Il Diavolo

La quindicesima carta è in relazione con l’Imperatore e la sephirah Chesed, al centro del pilastro della Grazia ed è legata alla stabilità del quadrato-cubo, alla fissità della materia da una parte e alle energie formatrici dall’altra.

figura 1

È associata al 15° sentiero che collega Geburah a Hod, al segno del Sagittario e alla lettera Samek ס .

Rappresenta l’energia (naturale)che pervade e concretizza, presente nella carta dell’Imperatore sotto il simbolo dello zolfo, figura 1, e mostra qui il suo lato oscuro e pericoloso, se non è guidata e incanalate nelle giuste vie, rappresentate dal simbolo della stella a 5 punte, figura 2, posta sulla fronte della figura.

Indica l’energia che anima il mondo, su cui סמך (samek) si fonda, il sostegno delle cose.

 

È altresì legata alle passioni, agli attaccamenti materiali, è l’energia vitale che sostiene la materia e che può portare all’egoismo e all’istinto conservatore e involutore.

figura 2

Il valore numerico è 60, il compimento di un ciclo armonico o in negativo l’involuzione ripetitiva di un’azione che non riesce ad evolvere, un circolo chiuso.

 

Nella carta l’energia materiale-astrale, le forze occulte, gli istinti inconsci racchiudono, circondano e dominano le due figure al centro.

 

Per liberarsi dovranno uscire dalla passività, agire, come indicato dalla stella, figura 2, che è tracciata sulla fronte del demone.

 

Il Duomo di Modena a cura di Patrizia Curti
Il Diavolo rinvia all’architrave della Porta dei Principi, ove sono narrati episodi tratti dall’antica fonte letteraria cosiddetta Vita longior; questa prende avvio con la partenza di Geminiano per l’Oriente, prosegue con il viaggio per mare – reso periglioso dal demonio – in direzione di Costantinopoli, dove il Santo opera l’esorcismo sulla figlia dell’imperatore Gioviano, guadagnando la gratitudine della famiglia imperiale manifestata attraverso doni: si conclude infine con il ritorno a Modena, la morte e la sepoltura del santo.
In particolare nella carta si enfatizza l’esorcismo (terza formella) con l’imperatore intento a porgere al santo la figlia, che sembra quasi librarsi nell’aria allorchè viene cacciato da lei il demonio, raffigurato in alto sotto forma di mostriciattolo alato.
Nella carta la scena ha una insolita cornice costituita dalle piume del diabolico uccello che qui si presenta con l’aspetto della forza demoniaca responsabile dello scatenarsi della tempesta marina placata dalla benedizione del santo (seconda formella dell’architrave).