Le Stelle

La diciassettesima carta è in relazione con l’Innamorato e con Tiphareth e descrive l’energia che si diffonde in tutte le cose.

Come Tiphareth è al centro dell’Albero della Vita e riceve direttamente dalla Corona (Keter) la luce divina proiettandola in ogni direzione, così la figura della carta è tramite dell’energia spirituale rappresentata dalle stelle e la diffonde attraverso le due anfore, nel mare della creazione.

 

Proseguendo la via mistica, l’iniziato si lascia attraversare dall’energia della Scechina שכינה, l’immanenza di Dio, e acconsente ad esserne tramite.

 

È la stessa energia vitale che nella Temperanza lo ha fatto evolvere sul sentiero spirituale.

La carta è associata al 17° sentiero, che collega Tiphareth a Hod, a Venere e alla lettera Pe פ.

Pe פּא è la bocca, dalla quale esce e si diffonde l’energia vibrante della parola (suono) che forma le cose.

Il valore numerico 80 della lettera la collega a Jessod (יסוד jessod 10+60+6+4) il Fondamento e di qui a Malkuth, il Regno, sede della Shechinah.

 

Nella carta la figura femminile è Eva, simbolo della Madre Suprema, Binah, richiamata dall’immagine del Grande Mare (altro appellativo di Binah) e dalla energia pervadente Avir אויר che sgorga dalle due anfore.

Simboleggia la ricettività universale che consente la diffusione-espansione dell’energia spirituale.

 

Il Duomo di Modena a cura di Patrizia Curti
Nelle parte superiore delle Stelle è ripreso il cassettonato a rosette della parte inferiore dell’architrave della Porta della Pescheria, un bocciolo quadripetalo alternatamente chiuso e aperto, tema di grande ricchezza decorativa analogo, benchè trattato in maniera diversa, alla sequenza di lacunari con rosoni della faccia inferiore dell’architrave della porta principale.
Di derivazione classica, come gran parte del repertorio ornamentale di Wiligelmo, questo motivo decorativo di fiori e foglie al centro di un elemento quadrato iniziò ad avere successo a Roma e in altri luoghi d’Italia in età tardo repubblicana ed augustea.
La figura femminile che si erge ha la postura di Eva, nata dal fianco di Adamo addormentato sull’acqua, che si colloca al centro della prima lastra del Genesi,. In basso è richiamato il motivo della doppia pelta (cfr. La Torre e La Luna) recuperato dal formulario antico che, dopo Wiligelmo, ebbe straordinaria fortuna nel romanico emiliano.
A Modena, come già sottolineato, trova i primi esempi scolpiti ed è impiegata a rappresentare l’acqua nel suo natutale andamento irregolare. A questo schema ricorreranno anche i Campionesi nella decorazione della Porta Regia.