Il Papa

La quinta carta è associata alla sephirah Geburah, Potenza o Forza.

Al centro della colonna della Severità, è il ricettacolo delle energie provenienti da Chesed a cui conferisce forma attraverso la ricettività dell’etere Avir אויר.

Sephirah altamente dinamica è centro di forza, volontà ed energia catalizzatrice. Chiamata anche Din, Giudizio, esprime il rigore e il discernimento propri della Verità e dei principi morali alla base dei precetti religiosi.

figura 1

È associata al quinto sentiero che collega Chochmah con Geburah, al segno dell’Ariete e alla lettera he ה, che ha valore numerico 5.

Rappresenta l’energia creatrice della Parola, il soffio vitale rappresentato nei cinque livelli dell’anima (nefesh, ruach, neshamah, hyah e yechidah).

È simbolo del momento presente, della realizzazione (materiale), aggiunge al quaternario (4) della stabilità formatrice (ד) l’impulso dell’energia dell’unità (א), nella Creazione il quinto giorno è quello dell’espansione della vita (“crescete e moltiplicatevi”).

Nel nome divino יה la י rappresenta l’energia creatrice e la ה il creato Malkut, sede della Shechinah שכינה la vitale immanenza di Dio. ה è associata all’etere primordiale Avir rappresentato in Binah dall’elemento acqua (Maim מים) e in Geburah dall’elemento terra-materia (ארץ), il Microcosmo simboleggiato dalla stella a 5 punte, figura 1.

Nella carta la figura del Papa è affidata a San Pietro, la pietra angolare del Tempio.

Le colonne che lo circondano sono i due pilastri dell’Albero della Vita, al centro la figura tiene nella sinistra (la colonna della Misericordia) il vincastro che rappresenta l’energia creatrice e nella destra (la colonna della Severità) le chiavi simbolo della volontà e della giustizia.

Con la stessa mano destra benedice le figure in basso descrivendo l’azione vivificante, formatrice e al tempo stesso rigorosa di Din Giudizio, verso il Regno della Forma (Olam Assiah), Malkut.

 

Il Duomo di Modena a cura di Patrizia Curti
Questo arcano ripropone la postura di San Pietro nello stipite interno destro della Porta dei Principi, il primo in alto, in atto di reggere le chiavi con la mano destra, mentre con la sinistra stringe al petto la croce. Identificato dal nome inciso, è seguito dagli altri apostoli, sei per parte, entro piccole edicole architettoniche e da San Geminiano in abiti vescovili che richiama la continuità della missione apostolica nella persona del pastore della chiesa di Modena.
Ultimo in basso nello stipite sinistro, è accompagnato da un diacono entro la nicchia corrispondente nello stipite opposto.
Il disegno del baldacchino che incornicia San Pietro ricorda, in forma semplificata, il motivo adottato da Wiligelmo per i profeti del portale della facciata, comprese le due torrette cilindriche e cupolate, che, nel caso di alcuni altri apostoli sono sostituite da due edifici cubici coperti da un tetto.